lunedì 4 aprile 2016

Buongiorno a tutti

oggi non voglio postare foto di zone di Palermo da recuperare, oggi voglio scrivere di palermitani, categoria a cui appartengo, e categoria a cui non mi ritrovo più.
Qualcuno (semmai qualcuno dovesse leggere questo blog) potrebbe pensare che non sono proprio in sintonia con il mio cervello, se non mi ritrovo e allo stesso tempo mi ritrovo in una categoria di persone, ma scrivo proprio per fare luce su questo mio conflitto.
Sono palermitano perché piuttosto che mollare e dire che la mia città è in declino, la difendo con i denti e con le unghie, ma poi mi guardo in giro e mi chiedo cosa c'è da difendere, cosa è che merita tutto questo "attaccamento alla maglia".
Allora architettonicamente Palermo è una splendida città, storicamente è stata capitale di regni, culturalmente è stata attiva e sempre un faro per la società italiana, mediterranea e europea.
Ma il problema principale è che ERA, ora cosa è diventata, cosa abbiamo permesso che diventasse Palermo?
A parte il sacco da parte di una organizzazione criminale becera e violenta, che ha trasformato "il Fiore" in un ciuffo ri "ddisa" (pianta tipica siciliana che serviva per fare le scope), ma noi cittadini perché non abbiamo più la poesia dentro? perché permettiamo la rovina nostra trasferendo questa rovina anche alle strade, alle piazze, alle spiagge e ai monumenti di Palermo?
Vedo in giro menefreghismo, quello della peggior specie, che ti porta a fregartene non solo di tutto il resto, ma anche di te, dei tuoi figli, del futuro, il palermitano di oggi non ha stimoli culturali, o meglio li ha, ma non li vede nemmeno, il palermitano di oggi si appiattisce fino a diventare tutt'uno con l'asfalto pieno di buche di quasi tutte le strade della città. l'evoluzione del detto "calati iunco ca passa la china" non è più riferita al suo significato originale, ovvero cerchiamo di limitare i danni per poi ripartire, no qui è me ne fotto dei danni tanto ci sarà qualcuno che mette a posto, e se non c'è cazzi suoi.
Viviamo in una sorta di reality dove lo scopo è essere sempre peggio di chi ci sta accanto, tu parcheggi in seconda file, minchia io in terza, tu butti la munnizza fuori dal cassonetto, minchia io la lancio dal balcone, ma la cosa peggiore è la scrollata di spalle, sia di chi compie il gesto sia di chi lo guarda, e lo subisce.
Non ci sono soluzioni a questo degrado, nemmeno i bambini crescono con ideali diversi, le generazioni future sembrano assorbire il peggio di noi, e la colpa è ancora una volta nostra.
Una volta un gruppo di giovani sfidò il potere scrivendo su dei fogli di carta "un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità", un messaggio di ribellione verso un sistema che ha messo in ginocchio la sua stessa madre, un sistema che ha perpetrato negli anni lo stupro sistematico della città di Palermo, lo stupro sistematico di tutti noi.
Ora alcune reazioni sono state di allarme, tipo i PM volevano sapere chi fossero l'autore di quei volantini, altre reazioni di giubilo (poche), perché si intraveda la via maestra finalmente, ci sono state anche reazioni di offesa da parte di chi negava che a Palermo si pagasse il pizzo, anzi questi giovani erano "vastasi" perché non ne capivano niente di queste cose. Ma la maggiore parte delle persone ebbe la reazione peggiore a tutto questo, IL SILENZIO.
Tanto è stato fatto da quei giovani, il movimento è diventato forte, è cresciuto e ha liberato tante persone dal morbo del pizzo, ma la gente, i palermitani, la moltitudine che fa?
Fa come sempre, se ne fotte.....
Purtroppo.